Dal Canada con i guanti
Un ballerino non può essere flessibile solo nel corpo, ma deve essere flessibile anche nella mente—specialmente in tournée, dove cambiamo hotel tanto spesso quanto cambiamo i costumi durante lo spettacolo. Ogni giorno un nuovo pubblico, ogni settimana una nuova città, ogni mese un nuovo Paese. Attraversando i confini via terra, aria e mare mi fa sentire come una avventuriera. E come la maggior parte degli avventurieri, ho un desiderio: condividere la bellezza della danza classica cinese con la gente in giro per il mondo.
Quest'anno l'itinerario della nostra tournée è partito a nord, nel mezzo del gelido inverno. Anticipando il freddo, ho impacchettato gli accessori necessari: guanti, sciarpa, copriorecchie e termos. Quando il clima è diventato troppo freddo, ho acceso il riscaldamento comprando un vasetto di salsa calda per il mio pranzo. Viaggiando molto, ho imparato dall'esperienza che è meglio viaggiare leggeri e portare solo ciò di cui si ha bisogno. Così, il posto dei guanti sono le tasche della giacca, la sciarpa piegata serve come un cuscino da viaggio, il copriorecchie lavora insieme alla maschera per gli occhi e al mio termos per dare un certo fascino estetico (il barattolo di salsa calda, essendo fatto di vetro, sarà un degno contributo al sistema di riciclaggio in Canada).
Tra un paio di giorni balleremo a Montreal, portando una scintilla di allegria colorata nel bel mezzo di una stagione impegnativa. Anche se mi piacerebbe stare ferma e comoda, ho imparato che nella vita, come sul palcoscenico, ogni cosa ha il suo posto. Tenere le cose in ordine assicura la regolare esibizione dello spettacolo, e ogni performance è un altro passo avanti verso la realizzazione del mio desiderio. Armata di abiti e condimenti, sono pronta a imbacuccarmi, a sgobbare e a conquistare questa stagione invernale.
Dal Canada con i guanti
3 Gennaio 2011