Di che colore è la Cina?
Ieri abbiamo festeggiato la Festa delle Lanterne, o yuan xiao, che segna la fine delle due settimane di celebrazioni del Capodanno cinese.
La cultura cinese ha una pletora di regole per assicurare un capodanno di successo. Le case devono essere ben pulite, devono essere indossati vestiti nuovi, devono essere fatti alcuni cibi in onore a determinati giorni nel ciclo delle due settimane di celebrazioni. Ogni tradizione ha la propria storia, come la leggenda degli spettacoli dei fuochi d'artificio.
Miti antichi raccontavano di una bestia simile alla chimera chiamata Nian che si rifaceva gli occhi con sventurati abitanti del villaggio prima dell'inizio di ogni anno. Questo mostro portò a un bisogno di fuochi d'artificio: Nian aveva paura di tutti i rumori e le luci. Dopo che sempre più abitanti compresero ciò, la minaccia della bestia si ridusse. Ristabilita la pace, ogni Capodanno divenne tempo di celebrazioni. Passare un anno è da allora conosciuto come “guo nian”, o letteralmente "passare un Nian".
Queste storie sono una rarità nella Cina odierna. Sin dalla salita al potere del Partito Comunista Cinese (PCC) più di 60 Nian fa, molte antiche tradizioni sono state rigirate per diventare delle celebrazioni senza senso e che glorificano il Partito. Le festività del Capodanno vengono ora chiamate Chun Jie, o "Festa della Primavera" (non importa che fuori le temperature siano sotto lo zero sia nella scala Celsius che in quella Fahrenheit). Il colore dominante è il rosso vivace: lanterne rosse, vestiti rossi, buste di carta rossa che contengono soldi fortunati. Sebbene sia spesso dato per scontato che questa tinta rappresenti fortuna e buona sorte, il PCC se n'è appropriato per i propri scopi. Rosso sangue è il colore della Cina, secondo il Partito, e nel corso degli anni ha saturato tutti gli aspetti della vita pubblica e privata. Persino le storiche colonne di Piazza Tiananmen sono state abbondantemente spalmate di vernice rossa che proclama l'influenza del Partito per tutto l'anno. È una testimonianza tristemente adattata alla storia macchiata di sangue propria del PCC.
Crescendo, ero solita unirmi a milioni di altre famiglie cinesi per guardare il programma annuale del PCC durante il Capodanno sulla CCTV, la principale stazione televisiva gestita dal Partito. Era una sorta di "Spettacolo della Festa di Primavera" riempita con canto, danza e parodie che elogiano la grandiosità del Partito Comunista Cinese. Noi avevamo due televisori in casa: una a colori e una in bianco e nero. Si suppone che la TV a colori faccia emergere la vivacità dell'esibizione, ma l'ultima volta che ho visto lo spettacolo, non ho visto gran differenza fra i due tipi di televisione. Una mostrava i programmi in bianco e nero, l'altra in rosso monotono. Suppongo che ora ce l'abbiano in HDR—High Definition Red.
La Cina è sempre stata una terra di diversità. Geograficamente, va dal deserto fino a montagne innevate, giungle lussureggianti e spiagge tropicali. Demograficamente, vanta una vasta popolazione che consiste in 56 gruppi etnici distinti, e questi sono solo quelli che sono stati classificati. Storicamente, ogni dinastia aveva il proprio sistema peculiare di musica, moda e persino stili di poesia. Con un tale arcobaleno di culture e tradizioni, come è possibile che un singolo colore definisca un intero Paese?
(Grazie ad Annie Li per la sua ispirazione e il suo contributo).
Di che colore è la Cina?
16 Febbraio 2011