Apprezzare le piccole cose
In un batter d’occhio, il tour è terminato, la pausa è finita e tutto sta ricominciando da capo. L’anno appena passato mi appare come un vortice di ricordi.
Ogni volta che mi trovo in difficoltà nel ricordare i posti in cui sono stata, o le cose che ho fatto, tiro fuori un taccuino e le annoto. Il semplice atto di scrivere qualcosa sembra mi aiuti a organizzare i miei pensieri e a riordinare la mia vita. E con il passare degli anni, è diventata un’abitudine. Ora ho diversi anni della mia vita testimoniati su pagine d’inchiostro, e la cosa più bella dopo l’aver scritto tutto questo, è il poterlo rileggere.
Scorrendo tra le pagine, noto subito qualcosa. Mi rendo conto che le note che amo leggere di più non sono quelle che parlano degli eventi più importanti della mia vita. Non sono le mie più grandi conquiste (né i miei più grandi fallimenti) che colgono la mia attenzione. Quello che amo leggere di più sono in realtà le piccole cose.
Mi ritrovo a leggere racconti dettagliati su come ad esempio sia andata a fare trekking nella neve a Montreal solo per trovare un biglietto d’auguri per un amico prima di pranzo, o su come abbia trascorso un’eternità per sforzarmi di indovinare una “ciotola di spaghetti istantanei” durante un turno al gioco dei mimi. Ho scritto di quante volte ho colpito il volano avanti e indietro al gioco del badminton, tracciato la complessa rete di “chi deve regalare a chi” per il Secret Santa [di Natale, ndt], e ricordato di tutto quello che ho mangiato per pranzo quella volta al ristorante di anatra alla pechinese.
Tutti questi dettagli hanno costruito qualcosa di ancora più grande. Questa è la storia della mia vita, catturata in alcuni momenti e nelle cose che apparentemente sembrano insignificanti. Queste sono le memorie di cui faccio maggior tesoro, sono le cose che riempiono la mia vita di colore. Con la responsabilità che mi sono autoimposta di essere la mia stessa biografa personale, ho comunque deciso di registrare molte piccole cose, e sono stata ricompensata con molti più sorrisi di quelli che mi sarei aspettata.
Ma ci sono troppi giorni dove scarabocchio ancora e ancora, scrivendo solo per riempire le righe; quelle sono le note che di solito leggo e dimentico subito nel giro di un minuto. Quando scrivo solo per finire una pagina, quando lavoro solo per finire un compito, non mi prendo mai il tempo di poter vivere nel momento e di poter pensare veramente a cosa renda così speciale l’intero processo. Ho vissuto troppi giorni correndo giù per la strada per arrivare da qualche parte, dimenticando di fermarmi e di piantare dei fiori sul cammino.
Ho visto che le storie più importanti nascono dalle vite più significative. Non inventiamo dettagli e storie divertenti per ricordarle, le viviamo ogni giorno. E riempiendo le nostre vite di motivi per sorridere, lasciamo che esse possano arricchire anche le storie di altre persone. Alla fine, sono i dettagli che creano un libro di memorie, per cui rallentiamo e godiamoci il processo, perché questa è la parte più importante.
Xindi Cai
Ballerina principale