Servizio speciale: il Primo ballerino Victor Li
La rivista di moda e tendenze Elite è la prima fra i cinesi di New York, Boston, Los Angeles e San Francisco. Nell’ultimo numero, Elite si è occupata del primo ballerino di Shen Yun Victor Li.
Dopo essersi piazzato terzo nel 2016 e secondo nel 2018 alla Gara Internazionale di Danza classica cinese di NTD Television, Li è entrato a far parte di Shen Yun nel 2009, esibendosi in oltre mille spettacoli.
Da all’articolo di Elite, “Ballerino per destino e determinazione”
Quando i genitori di Victor Li gli suggerirono di seguire le orme del fratello maggiore e presentarsi a un’audizione per l’ammissione a un’esclusiva scuola di danza di Upstate New York, lui accettò di fare un tentativo e, per un puro colpo di fortuna, venne ammesso.
Entrato nell’Accademia d’Arte Fei Tian, iniziarono le sfide: “La fatica e il dolore fisico erano elevati”, ricorda Victor parlando del periodo iniziale del corso. Tuttavia, nonostante i dolori e le difficoltà, qualcosa dentro di lui lo spinse a continuare.
Oggi Li è primo ballerino di Shen Yun Performing Arts, la migliore compagnia di danza classica cinese al mondo; è una persona estroversa e sicura di sé, guidata dalla ferma volontà di condividere la sua passione per la cultura cinese con il pubblico di tutto il mondo.
Ma nonostante la sua carriera lo abbia portato a esibirsi sui palchi di tutti i continenti, essere un ballerino di danza classica cinese è anche (se non soprattutto) un viaggio interiore.
Dall’imitazione all’interiorizzazione
I movimenti della danza classica cinese sono stati evoluti nel corso delle diverse dinastie della Cina, e riflettono l’unicità culturale di ognuna di queste epoche. L’espressione più completa della danza viene raggiunta quando i gesti sono originati da un significato interiore che sorge dalla parte più intima del ballerino.
Li spiega che gli sono stati necessari anni, per sviluppare una propria “interiorità” nel danzare. All’inizio copiava semplicemente quello che vedeva fare ai ballerini più esperti; poi, nel corso di anni di esercizio, in modo lento ma solido, ha iniziato a sviluppare una propria comprensione del significato che si trova dietro ai movimenti.
È anche vero che la personalità del ballerino caratterizza i movimenti, e che non esiste nessuno in grado di recitare tutti i ruoli. Alla della Gara Internazionale di Danza classica cinese di NTD Television del 2012, Li scelse il ruolo di un re del Periodo della tarda Primavera e Autunno cinesi, e non si piazzò. Successivamente, mentre studiava ulteriormente questo periodo storico, Li scoprì che quel re aveva un lato vendicativo che non si adattava alla sua personalità.
Per i ruoli successivi, scelse così personaggi o temi eruditi, anche se pensava che sarebbe stato divertente danzare nel ruolo di un generale; fu solo all’ultimo anno che si sentì pronto a cimentarsi con una figura più marziale, e così scelse uno studioso che aveva “posato la penna e preso la spada” per l’amore e il senso del dovere che nutriva verso la sua nazione..
Il senso del dovere è, ormai da diversi anni, anche il filo conduttore della vita di Li stesso: nel 2016 è diventato primo ballerino e, contemporaneamente, si è fatto carico di diventare un punto di riferimento per i ballerini meno esperti; un ruolo che prende estremamente sul serio e nello svolgere il quale non si risparmia mai.
Ricorda come, quando era lui un giovane ballerino, osservava i più anziani per imparare da loro, senza limitarsi ai loro passi di danza ma guardando anche a come si comportavano fuori dalla scena; perciò ora fa del suo meglio per essere di esempio, facendo delle prove extra con i ragazzi del suo gruppo la mattina presto e trattenendosi con loro fino alla sera tardi, per verificare che ognuno abbia appreso a pieno gli insegnamenti della giornata.
Questo genere di dedizione e determinazione, sono una componente essenziale della mentalità di un artista di successo. Nella cultura tradizionale cinese si riteneva che lo stato mentale di un artista determinasse gran parte del suo livello artistico; uno stato mentale caratterizzato anche da un sincero ottimismo: essere un artista significa percorrere un sentiero irto di difficoltà e sfide; per farcela Li ha imparato a vedere le battute d’arresto e gli errori come delle opportunità per fortificare se stesso; di contro, ha imparato quanto sia importante liberarsi della negatività, poiché, per quanto essa possa apparire giustificata, lo danneggia in quanto artista. “Servono a farmi migliorare”, diceva di fronte a quelle situazioni che lo colpivano sul piano emotivo.
Essere in grado di superare mentalmente le situazioni difficili, gli ha permesso di apprezzare le fatiche e i sacrifici di chi è venuto prima di lui e lo ha aiutato a capire i sentimenti più intimi connessi alla danza classica cinese.
Il cerchio familiare
Se avesse potuto crescere insieme alla sua famiglia allargata, Li avrebbe potuto sentire il richiamo la vocazione artistica fin da bambino: in Cina, suo Paese di nascita, sua madre e diversi suoi zii e zie erano artisti professionisti.
Ma a causa del proprio credo spirituale, i suoi genitori sono stati costretti ad abbandonare la Cina quando Li era un solo neonato e, dopo anni di peregrinazioni come rifugiati, nel 2001 hanno ottenuto il permesso di vivere in Canada.
Crescendo in Canada, quindi, Li ha avuto contatti minimi con le proprie radici e cultura. Dice ci non sentirsi “per niente cinese”. Ma la distanza non ha potuto cambiare il suo destino di ballerino, e la missione di Shen Yun di riportare in vita 5 mila anni di cultura di ispirazione divina cinese, per la famiglia di Victor è un qualcosa di tale importanza da diventare personale.
Per millenni, infatti, il popolo cinese ha percepito la propria cultura come un dono degli dei, e il rispetto per il divino è stato un valore tramandato da tutte le dinastie cinesi. Il Partito Comunista Cinese, al contrario, da quando ha preso il potere ha come obiettivo quello di imporre l’ateismo a fondamento dell’intera società, anche al prezzo di innumerevoli campagne di repressione contro ogni genere di fede spirituale.
In questo contesto, nel 1999 il Pcc ha messo al bando la pratica del Falun Gong, la via spirituale praticata anche dai genitori di Li. L’essenza di questa pratica sono i principi di verità, compassione e tolleranza, e i suoi praticanti vengono incoraggiati a lavorare su se stessi in modo da condurre una vita quotidiana in linea con questi principi.
Li e la sua famiglia praticano il Falun Gong, e sua madre e sua sorella hanno anche lavorato esibendosi in Shen Yun. La madre dice che è stata contenta che Li abbia iniziato a ballare nella compagnia, perché lo considerava un ambiente sano per imparare e crescere, e che gli avrebbe permesso di portare un grande beneficio alla società.
L’essere diventato ballerino, ha permesso a Li di stabilire un collegamento con le sue vere origini e di imparare a rispettare chi è vissuto nel passato: “Dalla Storia si può imparare cosa sia successo alle persone vissute prima, cosa sia bene e cosa sia male, cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Ci sono poi moltissimi episodi a cui poter guardare per trovare un aiuto nel risolvere i problemi attuali”.
Nella danza classica cinese vige un principio secondo il quale se vuoi andare in una certa direzione, prima devi andare nella direzione opposta. Non si tratta solo di qualcosa di esteticamente bello: c’è anche un significato più profondo che trae origine dalla idea della filosofia cinese secondo cui le energie dello yin e dello yang (tenebre e luce) devono essere tenute in equilibrio.
Li e la sua famiglia hanno infatti dovuto andare in Occidente per trovare la vera essenza dell’Oriente; per riuscire ad avere successo, poi, hanno dovuto passare prima attraverso enormi difficoltà ma, analogamente ai suoi antenati, Li crede che ci fosse la mano del destino a guidarli lungo tutto il percorso.
“Io credo alla predestinazione e considero una benedizione il fatto di essere nato in una famiglia di artisti, e di esserlo diventato anche io”, e ancora: “Il tentativo di adempiere al mio destino è quello che mi motiva a lavorare più duramente e che mi spinge a rialzarmi quando cado a terra”.
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ELITE Magazine — A Dancer by Destiny and Determination