Servizio Speciale: la prima ballerina Jane Chen
Taste of Life è la principale rivista francese e canadese di luxury lifestyle pubblicata in lingua sia cinese che inglese, e si pone come obiettivo quello di collegare Oriente e Occidente attraverso l’apprezzamento per la bellezza e l’eleganza radicati in entrambe le tradizioni.
L’ultimo numero di Taste of Life è stato dedicato alla prima ballerina Jane Chen, che è entrata a far parte di Shen Yun nel 2014 e ha vinto la sezione adulti del Concorso Internazionale di Danza Classica Cinese di New Tang Dynasty Television del 2018.
Estratto dall’articolo di Taste of Life “Sogno di un’adolescente”
Da piccola, la ballerina solista di Shen Yun Jane Chen non vedeva l’ora di guadagnarsi una posizione nel mondo esclusivo (e negli incredibili costumi) della danza classica cinese. Ma, per realizzare il suo sogno e diventare padrona di questa forma d’arte, ha prima dovuto capire che il significato viene prima del movimento.
Quando appaiono le fenici cinesi, stanno per succedere delle cose buone. Diversamente dalle fenici occidentali, non esalano dalle fiamme e non affrontano la morte prima di rinascere in modo trionfale: la leggenda vuole che le fenici cinesi scendano in punta di piedi dal paradiso e facciano la propria apparizione in corrispondenza della nascita di un sovrano benevolente, oppure all’inizio di un periodo di pace e armonia. Hanno lo stesso aspetto delle fenici occidentali prive di fiamme, ma le caratteristiche che incarnano sono molto diverse: equilibrio spirituale, bellezza, grazia, lealtà, onestà, insomma tutte le virtù; ed invitano le persone a elevarsi su un più alto livello di vita, dominato da pace, giustizia, prosperità e fede.
Diventata ora ballerina solista di Shen Yun Performing Arts (il più elevato ed esclusivo gruppo di artisti classici cinesi al mondo) ai tempi in cui era ancora un’allieva, Jane Chen ha scritto la coreografia di una fiaba in danza sulle fenici per un concorso internazionale.
Come questi mitici uccelli, anche Jane è tranquilla, regale, gentile e delicata, sostenuta dai nobili pensieri di un gigante e silenziosa come un cumulo di nuvole.
Una scintilla di magia
Jane era cresciuta a Taiwan insieme ai genitori e a due fratelli, giocando in modo chiassoso e comportandosi un po’ da maschiaccio. Le piaceva la fisicità del gioco dei maschi e il suo essere atletica gettava le fondamenta di quello che sarebbe stato il proprio futuro.
“Ho pensato per la prima volta di voler imparare a danzare quando ho visto uno spettacolo di Shen Yun Performing Arts a Taiwan. Avevo sette o otto anni e non capivo quanto la danza fosse una forma d’arte. Pensavo solo che i costumi dei ballerini fossero bellissimi. Mi ricordo che pensavo a come sarebbe stato grande se avessi potuto andare sul palco e ballare in quei costumi!"
I suoi genitori capirono presto che aveva deciso. La piccola Jane era determinata a entrare nel raffinato mondo della danza classica cinese: con l’appoggio dei genitori, iniziò un rigoroso percorso di allenamenti dopo scuola, per essere poi accettata alla prestigiosa Accademia Fei Tian; dopo tre estenuanti ma proficui anni al campus taiwanese, infatti, Jane aveva sentito in modo più profondo che il proprio destino era la danza cinese, perciò fece il provino per entrare a far parte dell’esclusivo gruppo di studenti della Fein Tian, presso la sede centrale di New York (lo stesso dove si esercitano i ballerini professionisti), e venne ammessa.
Ma alla Fei Tian era più dura di quanto avesse immaginato: le ore erano più lunghe, lo stretching più doloroso e intenso, doveva affrontare la paura della nostalgia di casa e l’inglese la disorientava. Ma superò tutto questo immergendosi nello stile di vita tradizionale che tutti nel gruppo seguivano: la pratica di introspezione, di rafforzamento della fibra morale e di coltivazione interiore. Imparò che quelle erano tutte cose che per le persone dell’antica Cina rappresentavano i primi fra i pensieri nella vita quotidiana, mentre oggi ricoprono un ruolo di massima importanza nella capacità di Shen Yun di realizzare con successo la propria missione di far rivivere 5 mila anni di civilizzazione.
Intervistare Jane Chen non è stato facile: non è una persona di molte parole. Ma si è aperta parlando di un certo stratega militare taoista che ha conosciuto durante i suoi studi: Zhuge Liang, nell’episodio dei “Tre Umili che fanno visita al Cottage di Paglia”, dalla storia d’amore dei Tre Regni. Questo ci ha sorpreso: che cosa poteva avere in comune una pacata e delicata giovane donna con un antico stratega militare taoista?
Così Jane racconta l’antico episodio: "Il grande generale Lui Bei aveva bisogno di aiuto da parte di uno stratega militare e praticante taoista di nome Zhuge Liange. Per due volte il generale era andato (facendo un lungo viaggio) a casa del taoista e aveva bussato alla sua porta, e per due volte Zhuge lo aveva evitato. Quando Lui Bei tornò un’altra volta, e dopo aver aspettato a lungo, finalmente i due uomini si trovarono faccia a faccia. Io non riuscivo a capire perché Zhuge avesse agito così: era forse molto orgoglioso? Il nostro insegnante rispose che no, non era per quello. Gli antichi cinesi dotati di grandi abilità, sceglievano sempre un signore virtuoso da servire. Per quello Zhuge aveva messo alla prova il carattere di Lui Bei evitando ripetutamente di vederlo".
Jane si sente affine alla determinazione di Liu Bei e ammira la grandezza della mente di Zhuge. E questo è in parte quello che percepiscono le persone quando vengono commosse dalle prestazioni degli artisti di Shen Yun, che misurano la propria purezza di spirito con storie come queste, quando intraprendono la strada verso l’eccellenza della propria forma d’arte.
Un sogno che diventa realtà
Nel 2014 Jane venne selezionata per entrare nella compagnia di professionisti e andò al reparto costumi a farsi prendere le misure per il suo set personale di vesti, gonne e copricapi meravigliosamente curati. Il tour mondiale la portò a Taiwan, dove indossò i vestiti e ballò sullo stesso palco su cui lei e la sua famiglia avevano visto per la prima volta lo spettacolo quasi dieci anni prima. Gli stessi costumi!
Centinaia di cittadini cinesi avevano fatto un viaggio dalla Cina per vivere l’esperienza di Shen Yun. Il regime cinese non vede di buon occhio la cultura classica cinese e numerosi cinesi raccontano, spesso con le lacrime agli occhi, che lo spettacolo di Shen Yun ha costituito per loro la prima volta in cui hanno avuto visto direttamente la vera cultura cinese.
Il numero che Jane Chen preferisce eseguire è “L’inizio della Rinascita Divina”: è nella parte finale dello spettacolo e rappresenta la persecuzione della pratica spirituale della Falun Dafa, una forma tradizionale cinese di meditazione e di coltivazione spirituale di se stessi. Di natura buddista, questa pratica segue i principi di verità, compassione e tolleranza. Secondo le statistiche ufficiali, circa 70 milioni di cinesi praticavano questa disciplina nel 1999, quando la sua popolarità causò l’inizio di una brutale persecuzione, come viene rappresentato nella danza.
"Nella danza rappresento un praticante della Falun Dafa che è stato perseguitato, inseguito dalla polizia e picchiato con il manganello", spiega Jane. Verso la fine del pezzo, appaiono degli esseri divini per ristabilire la giustizia. A questo punto, in ogni spettacolo, "l’intero campo [di energia, ndr] è compassionevole e armonioso", continua Jane.
Questo episodio mostra la malvagità che incontra la propria retribuzione e la misericordia di esseri superiori. "Ogni volta che danzo questa parte", conclude Jane, "riesco a sentire la compassione degli Dei e dei Budda, e questo mi commuove profondamente".